Maria Teresa De Donato e i suoi libri, Oceano di Sensi

ciao,

oggi parleremo con Maria Teresa di un altro dei suoi libri, “Oceano di Sensi”.

Buona Lettura 🙂

Oceano di Sensi – Romanzo fiction-storico-erotico

di  Maria Teresa De Donato

1 – Come è nata l’idea di questo libro e cosa volevi mettere in evidenza scrivendolo.

L’idea è nata dal mio desiderio di unire alcuni elementi: 1) l’esperienza comune di donne che ho conosciuto e che ad un certo punto della loro vita hanno deciso, d’accordo con il proprio partner – marito o compagno che fosse – di avere un figlio e che poi, poco dopo, sono state abbandonate e spesso hanno dovuto crescersi i figli da sole; 2) l’aver incontrato alcune persone nate o comunque cresciute nella Libia pre-Gheddafi che mi hanno parlato della loro esperienza di vita in Libia e del successivo rientro forzato in Italia come ‘profughe’ dopo il colpo di stato dei 70 colonnelli; e 3) la mia passione per le culture straniere e per la storia che, attraverso la stesura di questo romanzo, mi ha permesso di approfondire la storia di un Paese che non conosco, la Libia per l’appunto, nonché la nostra esperienza coloniale in Africa quali italiani (cosa ti ha colpito maggiormente da tutto questo?)

La realtà della nostra esperienza coloniale in Africa.

2 – La Vita è un viaggio, e per te ha un doppio binario.  Vuoi parlarcene?

La Vita, secondo me, è un viaggio, un viaggio che si percorre contemporaneamente a doppio senso: in avanti, attraverso l’esperienza quotidiana, ma anche, e soprattutto, a ritroso grazie ai ricordi. Questi due ‘viaggi’ si compiono simultaneamente, a prescindere dall’esserne consapevoli o meno. Si intrecciano e convergono in quella che potremmo definire una dimensione senza tempo e senza spazio. Ma qui rischiamo di entrare nella metafisica, quindi mi fermo… 😊 (nooooooooooo, aggiungi qualche altro elemento, sono curiosa 🙂 )

Il pensiero – ossia l’attività della mente, quindi anche il ricordare – non cessa mai. Per vivere una vita in piena consapevolezza dobbiamo vivere nel “qui ed ora”. Tuttavia, quando ricordiamo siamo nel passato e quando facciamo progetti siamo nel futuro.

In questi due momenti siamo davvero

  1. solo nel passato o nel futuro a seconda dei casi oppure
  2. siamo sia nel presente, ossia nel “qui ed ora” in quanto pienamente consapevoli dell’attività della nostra mente, sia nel passato o nel futuro, quindi contemporaneamente in due diverse dimensioni? 😉

3 – La protagonista è di origini siciliane ma è nata in Libia negli anni ’40, come mai questa scelta?

La colonizzazione italiana della Libia abbraccia un periodo che va dal 1911 al 1969. Ho scelto volutamente un periodo che potesse includere la storia dei coloni italiani dalla loro nascita in Libia prima dell’avvento di Ghaddafi alla loro cacciata dal Paese ed il loro successivo, forzato trasferimento in Italia. La protagonista l’ho immaginata – nel momento in cui ricorda il suo passato – intorno ai 50 anni…di qui la scelta anche delle date. (è stato difficile creare questo personaggio?)

Assolutamente no.

4 – Il momento in cui si trova a dover ripercorrere la sua vita lo fa durante un viaggio in auto.

La scelta di questo mezzo e di questo luogo è stato casuale oppure voluto?

Mentre lavoravo al manoscritto … visualizzavo tutte le scene, come se nella mia mente scorresse l’intera pellicola di un film. La scelta del mezzo, di paesaggi e circostanze descritti è stata assolutamente spontanea, quindi. (anche se casuale, alla fine pensi che sia stata la scelta giusta?)

Ritengo di sì.

5- Cosa vorresti che restasse nel lettore dopo averlo letto?

Vorrei che il lettore se ne innamorasse, che si lasciasse andare e si immedesimasse nelle situazioni, nella storia. Vorrei che si immergesse completamente nel racconto, ne restasse affascinato e, perché no, fosse anche ispirato a porsi delle domande altamente introspettive. Tutti coloro che sino ad ora lo hanno letto e che mi hanno contattata se ne sono innamorati e mi hanno fatto molti complimenti. Questo mio romanzo, benché breve, sta piacendo molto. (mi fa piacere 🙂 )

Invito tutti coloro che hanno acquistato o che acquisteranno Oceano di Sensi a pubblicare la loro recensione su Amazon e su Goodreads. Avere recensioni su queste due piattaforme, soprattutto per noi autori emergenti è assolutamente vitale. Grazie di cuore a tutti coloro che lo faranno (e, naturalmente, a tutti coloro che lo hanno già fatto). 😊

6 – Sarebbe stato uguale se la protagonista non fosse stata una donna?

Non credo. Donne e uomini sono fondamentalmente diversi e, in linea generale, approcciano anche le situazioni in modo diverso o quantomeno tendono ad avere una percezione diversa della realtà che li circonda. Questa, naturalmente, non può che essere un’approssimazione ed una generalizzazione dell’argomento dal momento che l’intervista, per ragioni di spazio e tempo, non permette di fare ulteriori approfondimenti che sarebbero altrettanto lunghi e complessi. 😊 (peccato, mi sarebbe piaciuto approfondire… ma ti va di fare un  piccolo esempio per fare capire meglio questo punto di vista?)

Scientificamente è provato che il cervello dell’uomo e quello della donna funzionano in modo diverso. In linea generale la donna ragiona in termini di sentimenti ed ha una veduta a 360̊ dove ogni cosa è collegata a tutto il resto, di qualunque cosa si tratti. Il cervello dell’uomo, al contrario, è diviso in aree ben precise separate le une dalle altre. Per fare un esempio e sempre generalizzando per motivi di tempo e spazio, quando si fa una domanda ad una donna, la risposta della donna è sempre piuttosto elaborata e molto più lunga di quanto sarebbe stata quella di un uomo, mentre se la stessa domanda la si fa ad un uomo si ottine una risposta molto più breve. È per questo che spesso capita di sentire mariti o partner dire alla propria donna “Puoi arrivare al punto?”  😊 ( è vero 🙂 )

7 – Al termine di questo viaggio, tu come ti sei sentita?

Felice e molto soddisfatta. (se dovessi riscriverlo, cambieresti qualcosa?)

No.

8- Cosa ti stupisce di più di questo libro, mi spiego, mentre lo scrivevi cosa è emerso che non avresti immaginato e ti ha fatto riflettere?

Non c’è nulla che mi abbia stupito. Semmai c’è stata – proprio grazie alle ricerche che ho dovuto fare al riguardo e alla mia ferrea decisione di mantenermi assolutamente neutrale di fronte a specifici eventi storici – una migliore comprensione dell’esperienza coloniale italiana in Libia e la completa consapevolezza che, quali colonizzatori, anche noi italiani abbiamo molte colpe da farci perdonare. Naturalmente non mi riferisco agli italiani che sono emigrati in Libia per ragioni di lavoro, ossia a coloro che, non essendo riusciti a trovare lavoro nella madrepatria, sono stati costretti ad emigrare, né tantomeno ai figli degli italiani che in Libia ci sono nati, ma piuttosto al nostro intervento militare e alle stragi di cui siamo stati purtroppo responsabili. (è vero, è una realtà storica poco conosciuta e di cui si parla ancore meno)

9 –  Il primo pensiero che hai avuto dopo aver iniziato il romanzo è stato???

Ho pensato di essere fortunata ad aver conosciuto persone che sono vissute e persino nate in Libia in quanto mi hanno trasmesso una conoscenza del Paese che non avrei mai ottenuto tramite la semplice lettura di uno o più libri. Un conto è leggere certe informazioni, un altro e sentirle raccontare da chi in quel Paese c’è vissuto a lungo e si è completamente immergerso  nella cultura del posto. Quest’ultimo ti offre, a mio avviso, una prospettiva completamente diversa e più ‘autentica’. (come le hai conosciute?)

Tramite contatti professionali.

10 – E quello dopo averlo terminato?

Che avevo ‘partorito’ un altro figlio e ne ero felicissima. (:) )

Grazie per aver condiviso con noi questo libro.

Grazie a te, Maria Cristina, per questa opportunità.

Al prossimo tuo libro, buona lettura a tutti 🙂

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