Napoli, anno 937 dopo Cristo.
Mentre le armate degli Ungari assediano la città, il vecchio Gregorio, nipote del Duca Sergio il Greco, inizia a raccontare la storia del Ducato di Napoli dall’831 all’877 e della sua eroica difesa.
Un racconto che attraversa la dinastia dei Sergi che resse la città per oltre cinquant’anni, scontrandosi con i Longobardi, che predarono i Napoletani del loro bene più prezioso, le reliquie di San Gennaro, quindi con i Franchi, Duchi solo per tre giorni prima di essere trucidati dal popolo, e infine con i Saraceni. Un romanzo sullo splendore, la gloria e l’abisso di un mondo scomparso e condannato all’oblio, forse l’unico in cui Napoli conobbe davvero il suono della parola “libertà”.
Stefano Cortese si presenta
Sono nato a Napoli il 16 gennaio 1990. Ho iniziato a raccontare all’età di 3 anni, nella vasca da bagno, con gli squali, le balene e le piovre di plastica. Mettevo in scena storie spesso tragiche, dove immancabilmente le navi naufragavano e gli equipaggi erano divorati dagli animali marini!
Sono stato un lettore tardivo: preferivo ascoltare le storie più che leggerle. Ho iniziato con la mitologia greca, la Divina Commedia in edizione per bambini e le favole di Guido Gozzano, un libricino che mi fu regalato nel ‘93 e che da allora conservo gelosamente.
La volontà di raccontare, però, è nata con il cinema: sin da bambino sono stato un appassionato spettatore. Il mio primo film “impegnativo” è stato Il colore viola di Spielberg. Avevo otto anni quando l’ho visto per la prima volta.
Ho scritto il mio primo racconto all’età di 15 anni e da allora non ho più smesso. Mi sono laureato in Lettere Moderne e specializzato in Filologia Moderna all’Università “Federico II” proprio per supportare con una specializzazione accademica la mia tendenza a raccontare storie.
Ho esordito come autore nel 2009, con una raccolta di poesie intitolata Alla murena e al cielo di pioggia, Prose in Versi. L’anno dopo ho iniziato un corso di recitazione e nel 2013 mi sono diplomato attore con la messa in scena della commedia Chi e cchiù felice ‘e me? di Eduardo De Filippo.
Durante gli anni di accademia ho recitato nella Locandiera di Goldoni, nel Don Giovanni di Molière e in una mia opera originale intitolata Milziade. Dopo il diploma, ho lavorato in un recital intitolato Anima e Cuore insieme a Enzo De Caro e Mario Fasciano e sono stato aiuto regista del mio maestro di recitazione Umberto Bellissimo.
Al 2014 risale il mio secondo libro pubblicato, il breve romanzo storico di ambientazione romana La miglior compagnia. Tra il 2015 e il 2020 ho pubblicato la “Trilogia del Nulla”, che comprende i romanzi storici Virgilio o la terra del tramonto, sulla vita del poeta Virgilio; L’Osco, che racconta della fondazione di Partenope e dei Popoli Italici e Manzoni è morto, sull’Unità d’Italia e la caduta del Regno delle Due Sicilie.
Ho scritto anche alcune raccolte di racconti: Il Basilisco o della speranza, patrocinato da AISLA Onlus, a cui sono andati tutti i proventi della vendita; l’horror Dark Explorer; il romanzo Il buio bianco, ispirato a un tragico fatto di cronaca e Café Nirvana, edito anche in versione inglese.
Nel 2020 ho ricevuto il primo premio “L’Iguana”, patrocinato dall’Istituto degli Studi Filosofici di Napoli, per il romanzo Manzoni è morto. Nel 2021, dubito dopo la pandemia, è uscita la Guida di Napoli per piccoli viaggiatori, una guida ai monumenti, alle storie e alle leggende di Napoli appositamente ideata per i bambini. Prossimamente uscirà il mio nuovo romanzo storico, Henneapolis, cronache dalla Napoli bizantina.
Attualmente vivo a Napoli dove, oltre a quella di scrittore, svolgo l’attività di curatore della comunicazione per un’azienda locale.
a cura di Roberto Roganti
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