Maria Teresa De Donato e i suoi libri, ANELLI MANCANTI

Ciao,

Eccoci di nuovo in compagnia di Maria Teresa, questa volta parleremo di un libro che la riguarda da vicino.

Buona lettura 🙂

1 –  Il tuo libro ha un sottotitolo “Capire chi siamo attraverso la vita di coloro che ci hanno preceduti”, come mai questa precisazione e il motivo della scelta del titolo?

Inizio dalla seconda parte della tua domanda. Il titolo Anelli Mancanti è venuto fuori spontaneamente. Dal momento che la mia, da subito, l’ho intesa non solo come una ricerca genealogica, ma soprattutto quale ricostruzione storica, i miei ‘Anelli Mancanti’ non erano solo i nomi e cognomi dei miei avi e le eventuali date.  Io ho voluto capire e ricercare le ragioni che li hanno spinti a trasferirsi da un posto all’altro, spesso migrando, nel corso dei secoli, da Paesi molto lontani. Perché lo hanno fatto? Chi sono stati nella vita? In che modo hanno contribuito al progresso dell’Umanità? Io sto seguendo le loro orme in qualche aspetto e/o ambito della mia vita e, se sì, in che modo e fino a che punto?  (cosa ti ha spinto a fare questa ricerca?)

Ho avvertito, forse proprio a causa del fatto che vivevo già da anni all’estero, il desiderio, ma anche il bisogno, di salvaguardare non solo le mie radici e la mia ‘italianità’, ma anche di rendere omaggio e onore a quella ricchezza culturale, fatta di antiche tradizioni familiari e non solo, che di fatto è patrimonio non solo italiano e europeo, ma dell’intera Umanità, e che negli ultimi decenni sembra essere stata persa e, triste a dirsi, in alcuni casi addirittura rinnegata. (è vero 😦 )

Anelli Mancanti – a detta di un’amica d’infanzia che ha comprato il libro, lo ha letto e se ne è innamorata – le ha permesso di ritrovare “i punti di riferimento che [le erano] venuti a mancare negli ultimi decenni”. Questo significa che quello che inizialmente avevo ipotizzato essere un mio personale ‘bisogno’, in realtà ha dimostato di essere l’emblema di un bisogno collettivo, direi ‘generazionale’ legato a “punti di riferimento che sono venuti a mancare” e che dobbiamo assolutamente recuperare per ‘ricentrarci’ con noi stessi, per ‘riacquistare la nostra identità’… di esseri umani prima di tutto. (le radici sono fondamentali per la crescita)

Venendo alla prima parte della tua domanda… Ognuno di noi ha caratteristiche ben precise che lo differenziano da ogni altro essere umano sulla Terra. Tuttavia, noi tutti ereditiamo anche caratteristiche dai nostri genitori, dai nostri nonni e così a seguire andando a ritroso. Nel fare questa analisi, ho iniziato a pormi molte domande cui ho cercato di trovare delle risposte attraverso l’analisi delle somiglianze, non solo fisiche, così come anche delle differenze che ho trovato scavando nella vita dei miei antenati e ho finito con lo scoprire cose molto interessanti… e che però non vi rivelo… 😊 Da tale osservazione sono approdata a certe conclusioni. Di qui il sottotitolo  “Capire chi siamo attraverso la vita di coloro che ci hanno preceduti”, aspetto che incoraggio tutti i lettori a valutare attentamente per approdare ad una maggiore conoscenza di sé e ad un livello più elevato di consapevolezza. (ammetto che questa curiosità l’ho sempre avuta anche io 🙂 )

2 – Quando hai deciso di scriverlo e perché?

L’idea è nata nel 1999 in seguito a un incontro che ho avuto, proprio qui negli USA, con una coppia che era appena tornata da un viaggio in Europa cui era approdata dopo numerose ricerche genealogiche che l’avevano portata a conoscere dei parenti mai incontrati prima. Sono rimasta affascinata dai risultati delle loro ricerche e ho deciso che sarebbe stato interessante fare altrettanto. (da dove hai iniziato? Quale è stato il primo passo che hai fatto?)

Il primo passo che ho fatto è stato quello di mettere insieme tutte le informazioni che già avevo a disposizione.

3 –  Domanda tecnica, come si fa a fare un ricerca genealogica? Da dove si parte e come si fa materialmente a metterla su carta senza perdersi dei passaggi. Credo che tutti si staranno facendo questa domanda.

Ognuno ha i suoi modi per raggiungere l’obiettivo che si è prefisso, così come la propria strada da percorrere. Internet agevola molto nella ricerca permettendo di superare distanze, Paesi e culture. La bacchetta magica come al solito non esiste per cui, pur non essendo impossibile, in realta è veramente difficile non perdersi nell’immenso volume di informazioni che si trovano. Crearsi una sorta di mappa – mentale prima ancora che fisica – che possa aiutare a capire cosa ci interessi veramente e quali informazioni cercare e quali escludere – può sicuramente semplificare tale processo. Se poi uno dovesse essere interessato solo alla ricostruzione del proprio albero genealogico, quindi a nomi, cognomi e date il tutto diventa molto più semplice e Comuni, Cimiteri, Chiese ed Archivi possono sicuramente servire al caso.

Il rischio di perdersi o di sentirsi sopraffatti dalla gran mole delle ricerche da fare e delle informazioni successivamente trovate, che vanno verificate, filtrate e selezionate, è ciò che scoraggia la maggior parte delle persone dal proseguire le ricerche sui propri antenati. (ma come fai a distanza a metterti in contatto con tutti, ma soprattutto, come fai a farti prendere seriamente?)

Personalmente avrò fatto migliaia di ricerche per la stesura di Anelli Mancanti. È stata un’avventura – almeno per come l’ho vissuta io che sono ‘intellettualmente curiosa’ – estremamente entusiasmante anche se, lo ripeto, la mole di informazioni a volte sembra sopraffarti e quindi devi decidere cosa includere e cosa escludere; di cosa hai realmente bisogno per raggiungere un certo traguardo e su cosa puoi invece sorvolare. “Non puoi inserire tutte le informazioni che trovi: fattene una ragione!” ho dovuto spesso ricordare a me stessa. (è come quando devi fare pulizia in soffitta…. Cosa tenere e cosa no. Un lavoraccio 🙂 )

La conoscenza delle lingue straniere ed il parlare fluentemente inglese e tedesco mi hanno sicuramente avvantaggiata consentendomi di contattare persone, organizzazioni, siti web e biblioteche in tutta Europa. Mi sono presentata nella maniera più professionale, onesta, semplice e diretta possibile, spiegando le mie intenzioni ed i miei obiettivi. Ho trovato nel 97-98% dei casi persone estremamente disponibili ad aiutarmi. Non ho mai ricevuto risposte negative, semmai in alcuni rari casi sono stata completamente ignorata e non ho avuto alcun riscontro. In quelle occasioni ho proseguito per la mia strada contattando altre fonti. 😊

4 –  Quanto tempo hai impiegato per la ricerca e quanto per scrivere il libro?

Per la stesura di questo romanzo autobiografico ho impiegato circa 20 anni anche perché per anni l’ho concepito come un hobby e non come la possibilità di intraprendere una carriera a tempo pieno e, quindi, gli ho dedicato i ritagli di tempo. Questo fino a quando, nel 2018, ho deciso che era arrivato il momento di mettere punto alle ricerche e alla lavorazione del manoscritto in quanto un libro non può contenere tutte le informazioni che vorremmo. Di fatto circa il 70% del tempo è stato dedicato alle ricerche ed il rimanente 30% alla scrittura. (mamma quanto lavoro, e i tuoi familiari cosa hanno detto?)

Hanno apprezzato il mio lavoro e ne sono stati felici ed orgogliosi quando l’ho completato. ( 🙂 )

5 – Hai fatto una scelta particolare, oltre a risalire nel tempo alle origini della tua famiglia hai fatto anche una indagine storica degli eventi in cui i tuoi avi hanno vissuto. Come mai questa scelta?

La scelta è stata motivata dalla mia grande passione per la Storia. Come ho già spiegato, non ero interessata alla ricostruzione di un semplice elenco di nomi di persone e di date. Io volevo saperne di più. Volevo avere un quadro completo, o quanto più completo possibile, che abbracciasse ogni aspetto delle loro vite. (come hai detto tu,  bisogna fare una specie di mappa per non perdersi in mezzo alle informazioni, tu che procedimento hai seguito?)

L’ho spiegato sopra. 😊 Prima ho raccolto tutte le informazioni che già avevo e poi ho iniziato a ‘costruire’ da lì. Io sono una ‘cartacea’, sono innamorata della carta e della penna. Questo significa che, soprattutto per lavori importanti, creo prima tutto sulla carta e poi passo ai file al PC. (grazie per ulteriore spiegazione pratica)

E non deve essere stato per nulla semplice portare avanti questa narrazione, come ci sei riuscita?

No, non è stato affatto facile e, per aiutare il lettore ho agito da ‘voce narrante’ in modo tale da evitare che si perdesse nei labirinti composti da eventi, nomi, luoghi ed epoche. Ho semplificato quanto più possibile affinché il lettore si godesse completamente la narrazione e se ne sentisse parte integrante. (insomma… un bel viaggio in tua compagnia 🙂 )

6 – Come ti sei sentita a scoprire alcune cose che li riguardavano?

Assolutamente affascinata! (posso chiederti di farci un esempio?)

Il mio bisnonno paterno-materno, Vincenzo Pennetti, Avvocato, fu Professore di diritto internazionale all’Università Federico II di Napoli, Giornalista e Autore di numerosissime pubblicazioni di diritto …nonché amico del grande poeta Gabriele D’Annunzio. (uaohhhhhhhhhhhh)

7 – Come ti sei sentita al termine di questo libro?

Estremamente soddisfatta. Un grande traguardo raggiunto. (quale è stata la cosa che ti ha stupito di più e quella che invece ti ha dato maggior soddisfazione)

La cosa che mi ha stupita di più è stato il fatto che io sia riuscita a non demordere e a perseverare portando a compimento questo mio lavoro. La cosa che mi ha dato maggior soddisfazione è stata l’avere il libro Anelli Mancanti pubblicato e nelle mie mani…dopo 20 anni di ricerche e scrittura. 😊

8 – Se ti chiedessi di descriverlo con poche parole il tuo libro, come lo racconteresti?

Un affascinante ed avventuroso tuffo nel passato che aiuta noi tutti a capire meglio chi siamo e a spianarci la strada per nuovi traguardi.

Questo libro – ci tengo a ribadirlo – non è il “mio libro”, ma piuttosto il libro di noi tutti esseri umani e in modo particolare di noi quali ‘italiani’ ed ‘europei’.  Un libro scritto con il cuore, con tanto amore ed altrettanta gratitudine per il grande patrimonio culturale che mi e ci è stato tramandato.

A chi desiderasse saperne di più consiglio di guardare queste video-interviste su questa mia pubblicazione:

ANELLI MANCANTI – Presentazione del mio romanzo da parte della Prof.ssa Mila Nardelli del Comitato Direttivo dell’Associazione CASTRUM MARTINAE (Taranto)

 (Lo spazio dedicato al mio romanzo lo trovate dal minuto 11:28 fino al 42:60)

Daniela Merola video intervista esclusiva con Maria Teresa De Donato “anelli mancanti” 24 /07/ 2020

ll Salotto Virtuale di Marcella Nardi: “4 Chiacchiere Con…” – N.1 Ospite Maria Teresa De Donato

Storia, Genealogia e DNA

9 – La tua famiglia lo ha letto? Cosa ne pensa?

Certamente. Ne sono rimasti tutti molto affascinati, contenti e commossi. (chi è stato il primo a leggerlo?)

Mia sorella che mi ha riempita di complimenti e ne è stata felicissima.

10 – L’immagine di copertina chi rappresenta e perché l’hai scelta?

Rappresenta mia madre Michela a 20 anni. Ho voluto dedicare la copertina alla sua memoria. ❤ (bella foto 🙂 ) Grazie.

11 – In conclusione,  come è stato accolto dai tuoi lettori?

Sta piacendo moltissimo e mi sta dando grandi soddisfazioni. Sino ad ora lo hanno acquistato in vari Paesi al mondo e molte persone mi hanno anche contattata per farmi i complimenti: hanno espresso parole di gioia, di apprezzamento per questa mia pubblicazione, se ne sono innamorati, ne sono rimasti affascinati e la cosa mi ha fatto immenso piacere. Grazie a questo libro sono anche riuscita ad entrare in contatto con cugini di terzo e quarto grado che non conoscevo.

Se tutti coloro che lo acquistano – o lo hanno acquistato o lo acquisteranno – pubblicassero anche una recensione su Amazon e su Goodreads per manifestare in modo più pieno il loro apprezzamento la cosa mi farebbe ancora più piacere oltre ad essermi di grande aiuto.

Ringrazio in anticipo tutti coloro che lo faranno.

Grazie anche a te, Maria Cristina, per questa opportunità.

Ed io ringrazio te per avermi permesso di conoscerti un  po’ di più 🙂

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